La collana storico-coloniale ROMANAMENTE è giunta al 25° volume. Dossier unici contenenti immagini inedite per raccontare l’altra faccia del colonialismo italiano.
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QUI L’ELENCO COMPLETO DELLA COLLANA “ROMANAMENTE”:
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Un documento del 1937 che testimonia la costruzione (luglio 1937 – maggio 1938) in Somalia della strada asfaltata Baidoa-Lugh realizzata dall’impresa di costruzioni “Cesare e Piero Buffo” sotto la direzione del Colonello Ingegnere M. Perrelli.
Un dossier per portare alla luce le opere agricole realizzate dal governo fascista in Somalia nella zona di Genale, dove sulle rive dell’Uebi Scebeli, venne realizzata un’Azienda Agricola Sperimentale centro di una vasta zona di concessioni.
Un dossier ricco di immagini dedicate alla città di Mogadiscio realizzata dall’Italia fascista negli anni anni Venti. Il governo italiano riorganizzò il centro abitato della città e completò un vasto programma di opere pubbliche.
Dossier dedicato alle opere fotografiche realizzate in Somalia da Carlo Pedrini, “operatore valente ed instancabile” del Regio Laboratorio Foto Cinematografico di Mogadiscio.
Dossier dedicato all’azienda della SAIS “Società Agricola Italo Somala” con sede al Villaggio Duca degli Abruzzi, fondato dal Principe Luigi di Savoia sulle rive del fiume Uebi Scebeli.
Dossier che raccoglie ed illustra la prima crociera turistica nella Somalia italiana del 1929 con fotografie inedite e il programma originale con le varie tappe giorno per giorno.
Dossier sull’edificazione, nel 1928, della cattedrale di Mogadiscio. Dal cantiere alla consacrazione fino all’inaugurazione, avvenuta alla presenza del Principe di Piemonte Umberto di Savoia, passando attraverso i disegni del progetto dell’arch. Vandone.
Dossier sulla realizzazione, nel 1930, del museo della Garesa a Mogadiscio. Immagini degli interni con le collezioni della Somalia oltre che documenti manoscritti in arabo e documenti egizi che raccontano la storia del paese.
Dossier per illustrare la realizzazione del nuovo sistema viario per l’Africa Orientale in stile europeo per migliorare le condizioni delle vie di comunicazioni e quindi incentivare lo sviluppo del lavoro e degli investimenti nelle terre appena acquisite.
Dossier dedicato agli scavi archeologici degli anni Trenta in Libia e alla realizzazione dei nuovi musei di Tripoli, Leptis Magna e Sabratha.
Dossier dedicato alle opere agricole in Tripolitania (Libia) realizzate a partire dagli anni Venti con il governatore Volpi, seguito da De Bono e Badoglio.
Dossier dedicato alle strade ferrate realizzate dell’Italia nelle sue colonie: Libia Eritrea e Somalia. In più un capitolo dedicato alla “Littorinella somala” e l’analisi dell’avv. Cenci sull’asportazione da parte degli inglesi della ferrovia della Somalia.
Dossier dedicato ai nuovi lavori di ammodernamento e manutenzione del comprensorio agricolo di Genale. Tra il 1931 e il 1934, in Somalia durante il Governatorato di Maurizio Rava, grande impulso venne dato alle opere pubbliche e ai servizi pubblici. Ingenti capitali vennero investiti nella colonia.
Dossier dedicato ai nuovi interventi dell’Italia nella città di Rodi. Dai restauri della città medievale alla creazione della nuova città. Dalle nuove e moderne strade asfaltate al rilancio del turismo di massa con grandi alberghi di lusso, spiagge, campi da golf e comunicazioni internazionali con un nuovo porto commerciale e un aeroporto.
Dossier dedicato alle opere edilizie a Tripoli durante il periodo fascista: il nuovo piano regolatore, la città nuova, le nuove strade, piazze, giardini, zone per villini, per gli impianti ferroviari e per gli stabilimenti industriali. Edifici scolastici, il nuovo ospedale coloniale, il porto, i quartieri popolari e le opere idriche.
Dossier dedicato alle opere italiane realizzate nel possedimento del Dodecaneso. Grandi investimenti per le località di Lero, Portolago, Calino, Simi, Castelrosso, Scarpanto, Piscopi, Lisso, Patmo, Coo e per i vilaggi di Peveragno, Campochiaro, San Benedetto, San Marco e Fiorenza.
Dossier dedicato alle opere pubbliche realizzate dal fascismo in Africa. Viene esaminato e preso d’esempio il caso della Somalia, la più lontana e povera colonia italiana, nella quale gli investimenti furono di minor portata rispetto ad Eritrea e Libia.
Dossier dedicato alla crociera atlantica del decennale, contenente uno scritto di Italo Balbo sulla nascita dell’idea della nuova crociera, le caratteristiche dell’idrovolante S.M. 55-X, le foto di tutti gli equipaggi e le tappe dell’eroica impresa narrate attraverso i comunicati ufficiali dell’epoca
Dossier dedicato alla vita leggendaria di Amedeo Guillet. La sua vita attraverso le foto di famiglia, dell’accademia militare di Modena, delle gare professionistiche di equitazione, della guerra di Etiopia passando attraverso la sua amicizia con la Principessa Jolanda, alle celebrazioni di Roma del primo annuale dell’Impero, alla guerra di Spagna, alla Libia, al periodo di latitanza braccato dai britannici tra Eritrea e Yemen. Fino al rientro in Italia e l’inizio della carriera diplomatica.
– Vol. XX “Come l’Italia fascista gestì la posta in Africa”
Dossier dedicato ai servizi postali della Somalia italiana. Dai corrieri indigeni lungo le carovaniere fino alla moderna posta aerea inaugurata grazie al volo Roma-Mogadiscio di Francis Lombardi. Uffici postali, francobolli, strade, autocorriere, piroscafi e aerei per mettere in comunicazione la più remota colonia con la Madrepatria.
– Vol. XXI “I valorosi dubat nell’eroica battaglia di Gunugado”
Dossier dedicato all’85° anniversario della battaglia di Gunugado, sul fronte fronte della guerra d’Etiopia. Il volume ripercorre l’epica battaglia attraverso la cronaca fedele e le foto personali del tenente Giorgio de Vecchi di Val Cismon, a capo di una banda dubat. Inoltre la relazione sulla battaglia del Colonello Camillo Bechis e una lettera del Maggiore Gambrosier.
– Vol. XXII “Come l’Italia fascista costruì le scuole in Africa”
Dossier dedicato alla creazione del sistema scolastico in Tripolitania e Cirenaica. Nuovi istituti, scuole di Arti e Mestieri e femminili, per l’istruzione dei musulmani, israeliti e metropolitani. In Libia vi erano gruppi etnici molto differenziati tra loro, con tradizioni secolari e storia: musulmani, arabo-berberi e israeliti.
– Vol. XXIII “Come l’Italia fascista abolì la schiavitù in Africa”
Il dossier dedicato alla schiavitù nelle colonie italiane contiene anche l’analisi critica e la riproduzione completa della “famosa” relazione Serrazanetti “Considerazioni sulla nostra attività coloniale in Somalia”. Tale relazione sarebbe la prova che gli italiani, i fascisti più nel dettaglio, in Somalia sfruttarono, anzi schiavizzarono, la popolazione locale nelle concessioni agricole.
– Vol. XXIV “Come l’Italia fascista creò le banche in Africa”
Dossier dedicato alla banche create nelle colonie italiane. Dalla nascita dei primi istituti bancari oltremare: dall’Eritrea, alla Libia, Somalia e, infine, in Etiopia alla storia delle filiali della Banca d’Italia e le loro attività per supportare lo sviluppo economico, industriale ed edilizio. Da Tripoli, Bengasi a Asmara, Mogadiscio e Addis Abeba, solo per citare le principali filiali.
– Vol. XXV SPECIALE “Come l’Italia fascista costruì la più lunga strada coloniale”.
Un numero speciale di 110 pagine con 150 immagini dedicato alla costruzione della litoranea libica nota anche come “Balbia”. “Uno dei più importanti passi verso l’unificazione di questa terra che oggi si chiama LIBIA – scrive l’architetto Mofawak Hawas nella prefazione – questo progetto è un elemento fondamentale nella storia della Libia: la patria è stata unita dopo essere stata separata geograficamente in Cirenaica e Tripolitania”. La storia, la realizzazione, i cantieri, le macchine, le maestranze, le case cantoniere, le case di ristoro e l’Arco dei Fileni progettato dall’architetto Florestano Di Fausto
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– Vol. XX “Come l’Italia fascista gestì la posta in Africa”
Dossier dedicato ai servizi postali della Somalia italiana. Dai corrieri indigeni lungo le carovaniere fino alla moderna posta aerea inaugurata grazie al volo Roma-Mogadiscio di Francis Lombardi. Uffici postali, francobolli, strade, autocorriere, piroscafi e aerei per mettere in comunicazione la più remota colonia con la Madrepatria.
– Vol. XXI “I valorosi dubat nell’eroica battaglia di Gunugado”
Dossier dedicato all’85° anniversario della battaglia di Gunugado, sul fronte fronte della guerra d’Etiopia. Il volume ripercorre l’epica battaglia attraverso la cronaca fedele e le foto personali del tenente Giorgio de Vecchi di Val Cismon, a capo di una banda dubat. Inoltre la relazione sulla battaglia del Colonello Camillo Bechis e una lettera del Maggiore Gambrosier.
– Vol. XXII “Come l’Italia fascista costruì le scuole in Africa”
Dossier dedicato alla creazione del sistema scolastico in Tripolitania e Cirenaica. Nuovi istituti, scuole di Arti e Mestieri e femminili, per l’istruzione dei musulmani, israeliti e metropolitani. In Libia vi erano gruppi etnici molto differenziati tra loro, con tradizioni secolari e storia: musulmani, arabo-berberi e israeliti.
– Vol. XXIII “Come l’Italia fascista abolì la schiavitù in Africa”
Il dossier dedicato alla schiavitù nelle colonie italiane contiene anche l’analisi critica e la riproduzione completa della “famosa” relazione Serrazanetti “Considerazioni sulla nostra attività coloniale in Somalia”. Tale relazione sarebbe la prova che gli italiani, i fascisti più nel dettaglio, in Somalia sfruttarono, anzi schiavizzarono, la popolazione locale nelle concessioni agricole.
– Vol. XXIV “Come l’Italia fascista creò le banche in Africa”
Dossier dedicato alla banche create nelle colonie italiane. Dalla nascita dei primi istituti bancari oltremare: dall’Eritrea, alla Libia, Somalia e, infine, in Etiopia alla storia delle filiali della Banca d’Italia e le loro attività per supportare lo sviluppo economico, industriale ed edilizio. Da Tripoli, Bengasi a Asmara, Mogadiscio e Addis Abeba, solo per citare le principali filiali.
– Vol. XXV SPECIALE “Come l’Italia fascista costruì la più lunga strada coloniale”.
Un numero speciale di 110 pagine con 150 immagini dedicato alla costruzione della litoranea libica nota anche come “Balbia”. “Uno dei più importanti passi verso l’unificazione di questa terra che oggi si chiama LIBIA – scrive l’architetto Mofawak Hawas nella prefazione – questo progetto è un elemento fondamentale nella storia della Libia: la patria è stata unita dopo essere stata separata geograficamente in Cirenaica e Tripolitania”. La storia, la realizzazione, i cantieri, le macchine, le maestranze, le case cantoniere, le case di ristoro e l’Arco dei Fileni progettato dall’architetto Florestano Di Fausto
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